CIAO ADRIANO, CIAO

Ci ha lasciato un grande imprenditore bolognese, il fondatore del gruppo Zanhotel.
Voglio ricordarlo pubblicamente per il profondo segno di umanità che ha lasciato nel cammino della mia vita.

Lo conobbi 25 anni fa quando da studente universitario ‘terroncello’ mi avvicinai ad un nascente club di Forza Italia, da cui poi originò il celebre Club Cattaneo di via Indipendenza, dove iniziai a coltivare la mia passione per la politica proprio grazie alla forte sponsorizzazione di Adriano.

Pensando a lui mi vengono in mente le note e le parole profonde, di amore e critica sociale, nascoste in una canzone di Luigi Tenco:
‘ciao amore ciao’.
La canzone, allegra e malinconica allo stesso tempo, racconta di un uomo che, stanco della vita in campagna a cui era destinato, decide di partire per la città lasciandosi l’amore per le proprie origini e i propri affetti alle spalle, da cui il titolo “ciao amore ciao”.

Allo stesso modo dell’uomo della canzone di Tenco, Adriano era arrivato a Bologna con le scarpe rotte, le tasche vuote di soldi e di una licenza elementare, lasciando la campagna emiliana per tentare fortuna nella Bologna del boom economico solo armato di sogni e buoni principi nel cuore. Ci riuscì, eccome se ci riuscì…Mi raccontò di essersi sentito in quel suo primo periodo a Bologna molto spaesato, gioioso ma impaurito, e giustappunto io feci, nel mio piccolo, un parallelo tra come mi ero sentito pure io appena giunto a Bologna la Dotta venendo da una provincia meridionale nei primi anni 90. Questo insieme di emozioni sono state ben cantate da Tenco soprattutto con le parole: “sentirsi nessuno tra le luci…” ed esse furono il primo comune denominatore tra me e lui, sebbene con un salto generazionale di 40 anni.

Adriano fu da giovane un grande militante del Partito Comunista e crescendo man mano, maturò una passione civile per la libertà che lo portò a continuare nel coraggio dimostrato nel non avere paura di lasciare la solita strada cantata da Tenco. Probabilmente lui fu il primo comunista ad essere diventato leghista, ovviamente prima della discesa in campo di un suo più famoso collega nel 1994.

Tengo per me gli insegnamenti su come trattari i furbi, o per non farsi manipolare dalle lusinghe delle donne maliziose, o per mettere apposto gli arroganti oppure evitare che gli stupidi facciano troppi danni.

Ciao Adriano, ciao…
Anche stavolta hai lasciato la strada vecchia e sono certo che non ti sentirai ‘nessuno tra le luci’ per molto, ovunque adesso tu stia andando.
E quando toccherà a me dire ‘ciao Amore ciao’ , sarò un po’ più coraggioso pensando che tu mi farai trovare una saletta d’albergo per discutere di certe cose in pubblico, a cui potrai aggiungerti se in quel tempo e in quel luogo futuro avrai un po’ di tempo per sottrarti al tuo proficuo lavorare per il benessere tuo, della tua famiglia e di qualsiasi anima avrà l’onore di starti attorno.
Ciao Adriano, ciao…

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