Giornata Mondiale dell’Alzheimer

<< Se non riesci a ricordare dove hai messo le chiavi, non pensare subito all’Alzheimer; inizia invece a preoccuparti se non riesci a ricordare a cosa servono le chiavi. >>. Rita Levi Montalcini (1909-2012)

Ritengo questa citazione perfetta per descrivere l’importanza di questo giorno, la Giornata Mondiale dell’Alzheimer. Nelle parole della scienziata italiana la serietà della patologia fa da contrasto alla dolcezza che solo il sorriso di una persona amata può donare. Questa giornata internazionale è stata istituita nel 1994 dalla World Healh Organization (WHO)[1] e dall’Alzheimer’s Disease International (ADI)[2] al fine di far crescere la consapevolezza sulla gravità di questa patologia. La Malattia o Morbo di Alzheimer fu osservata per la prima volta all’inizio del ‘900 dal medico tedesco Aloysius Alzheimer (1864-1915) che la descrisse come una demenza presenile. Il nome della malattia fu dato da un collega di Alzheimer, lo psichiatra tedesco Emil Wilhelm Georg Magnus Kraepelin (1856-1926). L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa caratterizzata da un progressivo declino della memoria (amnesia) e da deficit cognitivi delle funzioni del linguaggio (afasia), dei movimenti acquisiti (aprassia) e del riconoscimento di persone e oggetti (agnosia).

La diagnosi per questa patologia si avvale di un approccio su più fronti:

  • Test neuropsicologici eseguiti per indagare l’eventuale comparsa di amnesia, afasia e agnosia.
  • Esami di laboratorio (come esami del sangue e delle urine) finalizzati ad escludere altre cause patologiche.
  • Tecniche per immagini utilizzate al fine di osservare un’eventuale atrofia cerebrale.
    • Tomografia Assiale Computerizzata (TAC)
    • Tomografia a Emissione di Positroni (PET)

Attualmente si calcola che nel mondo ci siano oltre 42 milioni di malati di Alzheimer e altre forme di demenza. In Italia si parla di oltre un milione di casi. L’Alzheimer’s Disease International ha stimato che nel 2040 ci saranno oltre 80 milioni di persone che vivranno con una forma di demenza. Questi dati fanno subito capire come sia di fondamentale importanza intervenire su più fronti. Da una parte c’è l’assoluta necessità di continuare a finanziare la ricerca scientifica, dall’altra c’è il bisogno di potenziare i servizi assistenziali al fine di aiutare i pazienti e le loro famiglie affinché possano avere la migliore qualità di vita possibile.

Mai dovremmo dimenticare che dietro a uno sguardo che ci appare perso nel vuoto e a un corpo sempre più impacciato nei movimenti c’è un essere umano come noi. Una persona che si trova ad affrontare un destino beffardo e crudele. Un individuo al quale abbiamo il dovere di regalare un sorriso che gli faccia sentire tutto il nostro amore, giorno dopo giorno.

Per chi fosse interessato ecco alcune associazioni presenti sul territorio nazionale:

  • Federazione Alzheimer Italia (alzheimer.it)
  • Associazione Italiana Malattia di Alzheimer (alzheimer-aima.it)
  • Alzheimer Uniti Italia Onlus (alzheimerunitiitalia.it)

– in Emilia-Romagna:

. Associazione AlzheimER (alzheimeremiliaromagna.it)

– a Bologna:

. Associazione di Ricerca e Assistenza alle Demenze (aradbo.org)

. Associazione Italiana Malattia di Alzheimer (alzheimer-aimabologna.it) 


[1] L’Organizzazione Mondiale della Sanità è un’agenzia speciale delle Nazioni Unite. La WHO è stata fondata il 7 aprile 1948 e ha sede a Ginevra. Il suo obiettivo, attraverso vari progetti, è il raggiungimento per tutti i popoli del più alto livello possibile di salute.

[2] La Federazione Internazionale per la Malattia di Alzheimer è stata fondata nel 1984 e dall’ora rappresenta più di cento organizzazioni nel mondo che si dedicano ad aiutare i malati e le loro famiglie.

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