CORONAVIRUS: LA CINA ATTACCA GLI USA, E SARA’ GUERRA!

di Gianmarco Landi

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian  ieri notte ha ‘menato le mani’ via twitter contro gli USA quando in perfetto stile ‘pugilistico’ alla Donald Trump,  ha dichiarato che alcuni militari statunitensi avrebbero portato il coronavirus nella città cinese di Wuhan per diffonderlo. La formulazione della frase è ipotetica, ma il significato della sortita è chiarissimo. 

Sottolineo che non si tratta di una notizia riportata da un portale di informazione complottista, ma di una dichiarazione ufficiale di un uomo di stato a ciò preposto. Zhao Lijian è il portavoce  degli Affari Esteri della Cina, una Nazione in cui comanda a bacchetta un unico partito dittatoriale al vertice di un colosso di mezzi e di uomini da 1,4 miliardi di persone, e 13 trilioni di dollari di Pil (quasi 7 volte il Pil italiano e 3 volte e mezzo quello tedesco). Qualsiasi tasto pigiato per esprimere un tweet di quella dirompente sostanza politica,  è stato misurato con il calibro e pigiato con una forza calcolata dal dinamometro (Fonte 1) .

in Foto: Zhao Lijian

La Cina  squarcia il velo dell’ipocrisia strisciante nell’opinione pubblica occidentale, ancora intenta ad acchiappare pipistrelli in aria con il retino per non voler vedere la realtà, mentre si chiede se sia giusto che la gente debba stare a casa ed essere privata del diritto al suo aperitivo. Il Partito comunista cinese ci chiarisce come le epidemie siano un mezzo di lotta politica contemplato dagli Stati, cosa sulla quale non ho mai avuto dubbi. La Cina apre un tavolo di uno scontro politico internazionale sempre più forte, e a cui i cinesi si presentano ‘sguainando’  il dito indice della mano, anche perché forti della sponda della UE, di un’alleanza con la Russia e dei buoni uffici da parte della opposizione al Governo degli Stati Uniti, cioè poteri forti ostili all’America First, le cui sedi principali sono proprio negli Stati Uniti. Come mai?

Chiariamo la cornice e poi raffiguriamo il quadro con i fatti che più contano.

La Cina dice che il virus non ha avuto una sua diffusione naturale, quindi perché dovremmo crederci noi, e ovviamente mi riferisco anche alla origine naturale data per assodata? Una delle due è possibile: qualcuno ha infettato la Cina per farle del male, e potrebbe averlo fatto a comando di Trump, oppure qualcuno ha infettato la Cina per fortificarla in senso strategico politico, e potrebbe averlo fatto in piena sintonia con il partito comunista cinese.

Quello che comunque rileva è che per la Cina la derivazione del Covid 19 dalla gastronomia popolare è una evidente fanfaluca, non solo perché di pipistrelli in tavola ed epidemia di questo Coronovirus ne sa molto più di noi,  ma perché un uomo di Stato non dichiarerebbe in quel modo contro l’America se non avesse il motivo politico per affermare che il Covid 19 è politica, ma ciò non significa avere effettivamente ragione,  né dire tutta la verità. Quel tweet, infatti, è molto più di un’illazione, bensì un’offesa infamante l’America. Esso manifesta una volontà precisa di attacco politico versando in una situazione da botte di ferro, quella della parte lesa e rimasta vittima, come a tutti risulta a prima vista.  I Media Occidentali non ne stanno parlando a dovere, e si capisce come giornali e Tv siano dei pesci d’acquario che nuotano nelle menzogne, bevendosi e dando a bere una massa di informazioni inutili, ipotetiche e molto approssimate,  assolutamente non plausibili. Il rigore della prova logica è molto più importante per capire questo genere di fatti di Stato in cui la verità non si dice,  ma si capisce, se uno la vuole capire.

Nel seguito proverò ad illustrare perché il Covid 19 è un missile biologico intelligente e da chi è stato scagliato, ma premetto che la comprensione è possibile solo dopo aver riflettuto nel profondo, non certo vedendo quello che ci dice un tweet e traendo subito le conclusioni.

Come ho esposto in un precedente articolo,  ritengo molto più realistico pensare ad un altro scenario, che non sconfessa tout court la dichiarazione via tweet del maggiorente cinese, poiché io per primo ho affermato che ci sia lo zampino occidentale dell’OMS e dell’ONU in questa faccenda, cioè di alcuni americani, e che siano dell’esercito, dei servizi segreti o scienziati ‘grembiulati’, non ha grande rilevanza per l’opinione pubblica occidentale, troppo abituata ad esemplificare e velocizzare le letture, quindi a non capire. Il politico cinese ha esposto una verità, ma è una mezza verità, che è fortemente contundente dell’Amministrazione Trump. La precisazione è importante perché c’è differenza tra gli Stati Uniti d’America o persone americane che siano effettivamente state supportate da una qualche consapevolezza e input da parte degli Stati Uniti d’America. Se non si comprende la conflittualità tra New York e Washington non si comprende nulla di quanto accade nel Mondo di oggi. L’Occidente è diviso tra chi vuole continuare con la Globalizzazione e con la catena del valore produttivo unitaria spalmata dagli Usa fino alla Cina, e chi vorrebbe ripristinare la dimensione centrale macroeconomica degli Stati Nazionali, così come era prima degli anni 90.

Ma partiamo dal Coronavirus

Il filamento arrotolato al centro rappresenta l’RNA del Covid 19

Sappiamo che molti biologi hanno studiato questo virus definito dall’OMS  come Covid19. La comunità scientifica è divisa sull’origine, poiché la verità più comoda da accettare è quella della mutazione naturale e del passaggio pipistrelli-uomini, ma le ombre sono davvero troppe  per poter credere fideisticamente ad un caso della Natura, e sarebbe più maturo rinunciare alla ‘verità’ comoda,  da soffice sofà e da intelligenze sonnecchianti. Il virus  ha il suo concetto più importante nelle codifiche delle sue informazioni genetiche peculiari, cioè in un filamento di RNA in esso contenuto (sarebbe quella specie di millepiedi dentro la figura soprastante in cui ogni piedino è una base azotata). Questo filamento è una sequenza di informazioni genetiche sequenziate da 4 basi azotate: guanina, uracile, adenina e citosina, e il tutto è assimilabile, per fini qui divulgativi dei concetti, al linguaggio informatico e ai virus che quando i nostri personal computer o smartphone si beccano ci fanno arrabbiare. Se il P.C. processa lento come una lumaca o si ‘impalla’, significa che  una sequenza di codici virali si è intromessa ed ha interagito con i software del Sistema Operativo procurando sovrapposizioni nel linguaggio della macchina e danni al funzionamento normale dei nostri dispositivi hardware. La metafora ci fa riflettere perché in questo momento in Italia tutti noi siamo come dei computer che non possono navigare in internet o scambiarsi contenuti mediante chiavette USB, altrimenti ci scasseremmo e se non riuscissero ad aggiustarci, perché magari siamo obsoleti (vecchi), finiremmo nella spazzatura (tumulati). Non tutti sanno che la ragione di molti virus informatici è data dal fatto che qualcuno ha avuto interesse a realizzarli e diffonderli scientemente. Sto parlando di portatori di interessi a latere dei produttori di hardware e software e dei necessari sistemi di antivirus, che esasperano la senescenza e promuovono il rinnovo. Le motivazioni di marketing, sviluppo dei propri software e dominio di mercato, sono di per sé stesse evidenti e in questo mercato di scandali ce ne sono stati a iosa. Pensate ad esempio che sua maestà informatica Bill Gates, nel 1996 fece un abuso di posizione dominante sanzionato dal Senato Usa a maggioranza Repubblicana, perché cercò di soffocare la tecnologia di navigazione in internet che lui intese distruggere con vari mezzi illeciti infierendo contro il primo browser, cioè il primo software che consentiva ad un Pc tramite un telefono, di collegarsi ad internet. Da quel momento Bill Gates divenne uno sponsor dei Democratici Usa e un avversario dei Repubblicani, e anche se poi Gates concepì il browser Explorer, è solo grazie ai repubblicani americani se oggi tutti noi abbiamo internet e qualcuno in grado di vaccinarci dalle epidemie liberticide scatenate dai prepotenti uomini delle elite.

Tornando al nostro virus, l’RNA è l’aspetto pregnante della sua natura, cioè una molecola che  regola e codifica processi di vita biologica come il nostro DNA,  e quando le cellule del nostro cavo faringeo ospitano questo Covid 19, interagiscono con la ‘programmazione’ proposta dal Virus  e perciò si alterano nel loro funzionamento, facendoci venire nel 10%-15% dei casi una polmonite interstiziale molto invalidante. Se fossimo malcapitati in questo preciso senso, e non fossimo curati e assistititi con macchinari e personale qualificato, quasi sicuramente moriremmo di polmonite. Come potete vedere nel seguito o  dal link in allegato in fondo, lo studio del Covid 19 ha un’esplicitazione sulle origini della mutazione molto singolare e bizzarra anche agli occhi di un profano della biologia come lo sono io, poiché nella sequenza di aminoacidi che si riscontra all’ultimo codone (il 29881),  c’è una mutazione  anomala costituita da tutte ‘a’, cioè adenina.  

“ OMISSIS

    29641 acaagtagat gtagttaact ttaatctcac atagcaatct ttaatcagtg tgtaacatta

29701 gggaggactt gaaagagcca ccacattttc accgaggcca cgcggagtac gatcgagtgt

  29761 acagtgaaca atgctaggga gagctgccta tatggaagag ccctaatgtg taaaattaat

  29821 tttagtagtg ctatccccat gtgattttaa tagcttctta ggagaatgac aaaaaaaaaa

   29881 aaaaaaaaaa aaaaaaaaaa aaa

Non essendo esperto della materia ho consultato tre biologi e sebbene nessuno mi abbia dato risposte definitive, mi hanno tutti detto che è molto strano che ciò possa essere accaduto in Natura, e per questo motivo uno dei tre mi ha invitato a lasciar perdere questo specifico argomento. Anche se per i biologi da me consultati sembrerebbe una singolarità sortita da un laboratorio, da quanto ho capito nessuno al Mondo può dire con certezza sull’origine della mutazione, trattandosi di una materia che ha ancora molte incognite per l’Umanità. Tuttavia alla (Fonte2) potete trovare il link con il genoma completo del coronavirus, e potrete fare voi  indagini in autonomia consultando genetisti, biologi e chiunque sia di vostra fiducia. Tuttavia che il fuoco sia stato di origine naturale per un fulmine caduto sulle foglie, oppure artificialmente generato dall’uomo, è poco influente sulla sostanza politica della sua diffusione in focolai per dei fini politici.

Ritornando alla dichiarazione del vertice politico cinese, vi sottopongo il testo da cui si scorge un retropensiero che secondo me tradisce il tentativo di cercare la rissa con Trump, così ponendo secondo me, il partito comunista cinese sotto una ombra di malafede.   Zhao Lijian  dice “ Potrebbe essere stato l’esercito americano che ha portato l’epidemia a Wuhan. America sii trasparente! Rendi pubblici i tuoi dati! Gli Stati Uniti ci devono una spiegazione! ”  Mr. Zhao Lijian  è sicuramente molto intelligente, quindi perché tirare in ballo l’Esercito americano che avrebbe dovuto fare da untore a Wuhan, quando l’America avrebbe potuto ungere la Cina ovunque in uno sterminato territorio, meglio dove il Regime comunista non fosse stato così tanto ben organizzato come in una metropoli? E soprattutto, potendo colpire in qualsiasi momento e senza per forza ricorrere all’occasione di un tempo e di un luogo contraddistinto da una presenza ufficiale dell’Esercito Usa a Wuhan, perché Trump si sarebbe esposto in questo modo nei confronti di un’accusa di attacco biologico proditorio? Sarebbe stato molto stupido  da parte dell’Amministrazione Trump agire con l’Esercito americano ufficialmente a Wuhan a novembre, e molto meglio sarebbe stato usare servizi segreti o ambienti occidentali dell’ONU, che in questa Metropoli abbondano arrivando ad annoverare finanche un  laboratorio dell’OMS che maneggia armi di altissimo impatto biologico, ovviamente in raccordo strettissimo con i cinesi.

A me sembra pacifico, quindi,  che la Cina non abbia timori di ‘fare a cazzotti’ con l’Amministrazione Trump in questo momento, incolpandola senza andare per il sottile, di una cosa che in effetti avrebbe senso in uno scenario apparente. La Cina non potrebbe mai essere incolpata della diffusione, avendola patita per prima a suo danno, ma se proviamo a ragionare come avrebbe ragionato un luciferino Cardinale Mazzarino, scopriamo che l’interesse a simulare di essere stati attaccati nonché a diffondere il virus così creandosi l’alibi, è proprio una situazione ideale e conveniente ai cinesi. Chi non si darebbe un ceffone in faccia da solo, per poter riempire di botte un acerrimo avversario che sta intaccando pesantemente i tuoi interessi materiali? La prova logica unitamente alla costruzione dell’alibi sono la migliore prova dei fatti, esploriamoli…

La Cina è governata da una dittatura, e ciò significa prima di tutto che riuscirebbe a gestire una pandemia e un conflitto economico mondiale segnato da questo problema biologico, nel modo migliore di tutti. In questo alveo, i zero morti della Russia, una nazione governata con mano autoritaria anche se con minore fermezza rispetto alla Cina,  sono la cartina al tornasole di come un regime non democratico possa quasi azzerare un problema invece vissuto come una catastrofe di Libertà e benessere per una Democrazia Occidentale.

Facciamo attenzione a cosa sta succedendo in concreto, ricordandoci sempre della  dimensione dei valori in gioco, cioè dei fini enormi (capitalismo nella globalizzazione o tra gli stati?), che giustificano mezzi egualmente enormi rispetto al comune agire dell’uomo comune.

E’ pacifico che il covid 19 causerà un rallentamento delle attività produttive in tutto l’Occidente, il quale essendo anche su questo punto fortemente diviso e non omogeneo, e intendo su come affrontare tutti insieme la pandemia, ne patirà le più brutte conseguenze. Questa situazione di emergenza sfonda le linee a favore del dilagare di una presenza cinese in Occidente sempre più forte anche ai fini di difendere le conquiste e i domini delle elite occidentali della Globalizzazione. Il principale partner della Cina, cioè la  Germania, si è fatto trovare prontissimo a fronteggiare il problema della Pandemia, ed infatti ha sorpreso tutti la sicurezza con cui la Merkel si è dichiarata serena all’atto di affrontare il contagio del 70% della popolazione tedesca. i tedeschi, tradizionalmente arrivati preparati meglio di tutti alle guerre mondiali, anche se alla fine le hanno sempre perse, sono forti di un numero di posti di terapie intensive spropositato ed evidentemente preparato per tempo. La guerra si gioca anche sull’impatto del disastro sanitario, e la Merkel ha un numero di lettini 6 volte superiore a quelli che abbiamo in Italia (30 mila contro 5 mila). Come mai? Come mai i tedeschi erano così pronti ai fini di scongiurare la catastrofe sanitaria e il pericolo delle letalità alte, e non ci hanno detto nulla, visto che il Paziente Zero, che ha inguaiato con il virus la regione storicamente più ricca di tutta Europa (la Lombardia) e più competitiva con la Germania, ha preso il ‘regalino’ alla fine di gennaio proprio  da un tedesco?   Pensare  male è doveroso, perché con la pandemia, riuscendo a curare le persone al meglio, la  letalità del Covid 19 sarebbe più bassa e limitata solo a classi di età molto anziane. In questo modo la Germania trarrebbe enorme guadagno competitivo a scapito dell’Italia, nonché una grande opportunità per abbattere flussi ‘improduttivi’ di parecchie decine di miliardi di euro annui. Faccio presente che il sistema pensionistico in Germania è diverso da quello italiano, ed è organizzato per casse, le quali profilano un debito implicito nel settore privato garantito però dallo Stato, e il loro sistema è quindi sbilanciato nella misura di alcune decine di miliardi annui dal verificarsi dell’allungamento della durata della vita. Nel precedente articolo sono stato molto più esplicito, e qui riconfermo tutto.

Opposto allo Stato Federale Tedesco c’è il Regno Unito di Boris Jonhson alleato di Trump, che benché non abbia la stessa sicurezza della Merkel, dice di voler tirare dritto lo stesso asserendo, al momento, di non voler fare contenimento come l’Italia bensì affrontare la sfida dell’epidemia di Coronavirus senza intaccare la produzione del proprio PIL, affidandosi a teorie epidemiologiche ottimistiche. Non sappiamo se sarà così o se è solo una finta ( ma non lo sappiamo neanche per la Germania), ma a me la speranza dell’immunità di gregge che dovrebbe ridurre intorno ad un 1% i morti, mi sembra un azzardo troppo pesante, e non solo perché la percentuale potrebbe avere uno zero in più. Osservo tuttavia che  la letalità nel caso di contagio libero, cioè che si arrivi al 70% della popolazione (70% di 66 milioni di britannici è pari a oltre 46 milioni) anche al solo 1%, farebbe   450-500 mila morti, ed è questa un’ipotesi davvero molto ottimistica.

Infine pensiamo all’Italia, sicuramente colta di sorpresa e messa peggio di tutti, io ritengo non per un caso. La lezione era inevitabile soppesando la forza politica di un governo debole, litigioso, ballerino e molto poco rappresentativo.  La linea oggi è di totale cedevolezza nei confronti della Cina e della Germania, a cui fanno gola ai primi, i nostri asset e know how industriali da aggredire con amichevoli joint venture, e ai tedeschi i nostri asset finanziari, cioè risparmi e depositi da aggredire con il MES e con speculazioni sui BTP contestuali all’inasprimento fiscale per sostenere i pesi speculativi. Conte, Di Maio e Zingaretti, infatti, oggi con due mani disperate prendono gli aiuti che stiamo ricevendo da una mano cinese laboriosa e calcolatrice. La situazione è ben figurata da Di Maio, fotografato ieri accanto ad un air bus  in un altro  tweet  di un Zhao Lijian (Fonte 3), sempre più gradasso e trionfante, con tanto di bancali di mascherine, respiratori e tanto altro sia a noi oggi necessario. 

La nostra linea di politica estera, rappresentata dall’ex grande ambasciatore di Coca Cole al San Paolo di Napoli è molto chiara:  stiamo con tutti, ma più con la Cina, con la sinistra Liberal e Dem Americana  e con la Germania vertice della UE, anche perché dobbiamo salvare quante più persone possibili, e su questa ultima cosa non è che si possa dargli completamente torto, ora.

Ci troviamo  in un vero e proprio stato di guerra e fino a novembre non sapremo cosa succederà e chi vincerà questo scontro, ma non dimentichiamo quello che si dice a Napoli circa un piatto che arriva “nu piatt va, e nu piatt vene, e l’amicizia s’mantene” unitamente, e credo valga in tutta Italia e sia ancora più importante ” dove andremo a fare Pasqua poi saremo costretti a fare pure il Natale“.

Questi proverbi popolari  pare siano universali e adottati non solo al Pirellone o allo Stadio San Paolo, ma pure nei pressi della Muraglia Cinese o del Campidoglio di Washington. Le  questioni della via della Seta o dei 5G ad esempio, dove gli Usa non vogliono nemmeno stare a parlarne, come le affronteremo, soprattutto se a vincere fossero i repubblicani e Trump? Stando in mezzo?! Tanti auguri, e complimenti a tutte le volpi che prima o poi finiscono in pellicceria (cit. Craxi).

La metafora delle pelli è molto appropriata perché il perno dell’alleanza cino-germanica è New York, cioè la finanza e la capitale del Mondo globalizzato, città nata e fondata per organizzare un mercato di pelli a favore della Mitteleuropa colpita dalla piccola glaciazione.  A New York, ad ottobre 2019, si è tenuta con fondi provenienti dalla Fondazione più forte dell’Area dei Democratici USA e cioè Bill Gates  (il genio dei linguaggi in codici per Computer e degli abusi a scapito di internet), un’esercitazione per gestire il rischio pandemia con la previsione di 65 milioni di morti. Le giustificazioni gli organizzatori le hanno date, asserendo che si sia trattato di una normale esercitazione e di una combinazione il fatto che alcuni giorni dopo l’esercitazione di Alta finanza i primi passi concreti per realizzare la pandemia ci sono effettivamente stati a Wuhan!

Perché New York dovrebbe essere partecipe di un tale disegno in raccordo con quanto accaduto a Wuhan ? Non è immediato comprenderlo, ma chi ha basi di macroeconomia e contabilità nazionale  e magari sta pure seguendo le lotte alla ‘House of cards’ tra Trump e i Democratici da 3 anni e mezzo, ci arriva meglio di altri. L’unico modo per provare a battere Trump e ribaltare la maggioranza al Senato, atteso che nessuno possa dichiarare guerra agli Stati Uniti, è generare il caos.

La crisi arriverà portando sofferenza fisica ed economica e una tangibile contrazione dei consumi che impatterà in misura possente anche sui fatturati delle imprese statunitensi,  soggetti beneficiari della crescita economica seguita all’America First, il motivo per cui prima del Covid 19 molto difficilmente Trump avrebbe potuto perdere le elezioni a novembre. Nei prossimi mesi, se il lavoro in Usa si fermasse o rallentasse, le imprese Usa dovrebbero riallacciarsi di nuovo alla forza produttiva cinese, l’anello della catena del valore globale basilare, ed è proprio quello che i fautori della globalizzazione vogliono si faccia in ottica di liberasi di Trump.

Lo scopo è quello di indurre già in primavera Trump a fare marcia indietro sulla guerra commerciale alla malconcia Globalizzazione incentrata sui dazi alla Cina e non solo, in modo che il Presidente e i repubblicani si presentino scarichi alla fine di ottobre e siano battuti.

L’America di Trump non è pronta alla gestione del problema Covid19, infatti ha pure una sanità privata che è ovviamente impreparata a lavorare e a curare tutti i malati, e quindi  se volesse fare come stiamo facendo noi, cioè contenere il virus e scaricare il peso della stasi sociale sul Pil, si farebbe comunque molto male proprio dove è più forte. E dall’altro canto, se Trump gestisse un’emergenza  sanitaria difficoltosa molto male, darebbe argomenti ottimi per le campagne elettorali dei Democratici in autunno.  Le elite per il Mondo Globale e i Democratici vogliono abbattere l’alleanza tra Trump, il ceto medio yankee e gli interessi manifatturieri statunitensi, e non essendoci riusciti con la giustizia politica hanno tirato fuori un asso di briscola dalla manica che sembra poter essere vincente, al momento.

Trump e Jonhson potrebbero essere costretti a giocare come non sanno, cioè con un catenaccio all’italiana e bloccare i loro paesi, ma bloccando le aziende manifatturiere (specie quelle della zona dei Grandi laghi i cui stock di voti elettorali sono in bilico) e quelle inglesi che dovrebbero emanciparsi dalla UE, si approssimerebbero ad appuntamenti cruciali in forte affanno. Trump in particolare dovrebbe fare le presidenziali devastando il raccolto dove lui aveva ben seminato, ripristinando fabbriche e recuperando decine di milioni di posti di lavoro. La palla schiacciata dai cinesi sull’alzata dei mondialisti è perciò veramente avvelenata e molto ben giocata,  e si capisce quanto comprendendo come la contabilità nazionale e la macroeconomia dettino regole empiriche non eludibili.

Trump aveva rilanciato la crescita del Pil con misure interne a scapito della Cina a cui ha inferto i dazi e tolto possibilità di produzione, ma ora dovendo intervenire a supporto del livello di torta di  Pil più grande che lui stesso ha realizzato, con l’avvento del Covid 19 e il distanziamento sociale che porterebbero minimo due mesi di stasi quasi totale, potrebbe salvare un po’ la produzione integrando la catena sugli scambi, cioè solo agendo nella bilancia  commerciale e cancellando i dazi, ed è esattamente quello che i cinesi e i globalisti vogliono lui faccia per far annichilire l’America First.

Solo consegnandosi ai suoi nemici, i cinesi e i globalisti occidentali, Trump potrebbe evitare una pesante contrazione alla crescita economica  americana che inizierebbe a vedersi già in autunno rischiando di fargli perdere quasi sicuramente le elezioni, anche se i Dem schierassero come candidato presidente un ‘carciofo’. E se Trump sbagliasse qualche mossa in materia sanitaria, non è nemmeno da escludere un massacro di persone che spalancherebbe i marmi della sua tomba politica molto più facilmente di una recessione.  Non si può ipotizzare al momento, infatti,  come reagirebbe il popolo americano alle urne dopo essere stato barricato in casa ed essersi visto impoverire a seguito di scazzottate tra Trump e i cinesi, e dopo un massacro di americani a cui farebbe da contraltare il successo della Cina alla luce della pochezza di un sacrificio di 3.000 morti, un’inezia rispetto alle Guerre o alle Carestie del passato. Giocando con il Covid 19 in campo, senza sparare un colpo e uccidere giovani in guerra ( bensì anziani in ospedale), la Cina sancirebbe la sua prossima superiorità economica e perciò la sua leadership sul Mondo globale, mentre le elite occidentali sconfiggerebbero l’America First, la Brexit e il Sovranismo in pochi mesi di guerra biologica.

Questa situazione di emergenza, infatti,   si ripercuote da subito sulle proiezioni di utili delle società quotate e sui fatturati di quelle non quotate,  (anche nel supporto elettorale americano) perché queste compagnie programmano con modelli matematici e previsioni empirico scientifiche. Ribadisco che,  dall’altra parte,  agire sulla base interna  per alimentare l’effetto ricchezza sui consumatori americani fregandosene del virus  è comunque un azzardo (la Germania potrebbe aver fatto una finta) se non proprio impossibile, perché i tassi di mortalità forse sono più alti di quelli che l’Oms dell’ONU e la Cina hanno sempre sostenuto sin da gennaio, e se questo effetto immunità di gregge non ci fosse, ci sarebbe un disastro sanitario che l’americano medio difficilmente potrebbe interpretare come frutto di un attacco dei cinesi. Il virus a contagio esteso può, infatti,  ridurre gli Usa (e qualsiasi Nazione sia colpita alle spalle e non sia pronta a contenere)  ad un lazzaretto, e in autunno l’elettore medio americano chiamato a votare per confermare Trump e 1/3 dei senatori (1/3 che può ribaltare la maggioranza al Senato), potrebbe realisticamente premiare i democratici.

Il fatto che la Cina oggi sia pronta a mandarci medici e mezzi profila l’acume della loro strategia politica, in risposta a oltre tre anni di guerra dei dazi di Trump e ai ‘rimproveri’ di Washington per gli ammiccamenti italiani dello scorso anno verso i cinesi, di cui il Nostro Paese deve tenere conto.

Ma c’è un’alternativa da considerare: e cioè l’arrivo di atti di reazione improvvisa e più esplicita da parte degli angloamericani, che a mio giudizio non è gente che si faccia fare gli occhi neri per paura di correre i rischi letali di un conflitto, in qualsiasi modo esso avvenga.

Gli inglesi li conosciamo dai miti che ‘idolatrano’ e che definiscono un certo loro modo di essere: pensiamo ad esempio ad una statua nei pressi del Tamigi che mi ha sempre suggestionato, quella della regina celtica Boudicca offesa nell’orgoglio e nella sua dignità di essere umano libero (ancorché veramente barbaro), la quale preferì morire dopo cruenti battaglie e fiumi di sangue, invece di cedere ai più forti romani. 

Idem con patate bisogna dire per la pancia degli americani degli Stati Uniti profondi, i quali sentendosi a casa loro minacciati da un’arma sleale, e vedendosi sfidati al gioco di chi comanda nel Mondo da un Politburo Comunista, potrebbero reagire molto male con schemi comportamentali passati e consolidati. Fino ad ottobre, infatti,  il presidente è Donald Trump cresciuto ai piedi di un certo gigante Ronald Reagan il quale negli anni 80, sebbene fosse inviso alle elite sinistroidi e globali esattamente come Trump, più che con il boom del Pil americano, facendo di testa sua è con la lotta all’impero del Male che scrisse il suo capitolo nella Storia dell’Umanità. Non dimentichiamo pure il programma di Trump che non è mai stato quello dell’America Second, un programma condiviso dalla maggioranza di un popolo che ha casa una pistola o un fucile, e che l’humus culturale ed emotivo per una reazione politica incattivita, sul tipo di una coorte di legionari con scudi, gladio e sangue negli occhi, potrebbe fornirlo a Trump addirittura costringendolo a ‘menare le mani’ per davvero e così dare soddisfazioni patriottiche che farebbero vincere le elezioni di novembre e regolare questioni con i Bill Gates o i George Soros di turno in malo modo.

Giova qui ricordare che il primo atto ufficiale appena l’ultimo scatolone di Barack Obama se ne uscì sconsolato dalla porta della sala ovale, è stato quello di recuperare il busto di Winston Churchill e porlo in grande evidenza sulle mensole dinanzi alla scrivania presidenziale, per poi subito ospitare il suo amico Nigel Farage, l’uomo anti UE della Brexit. Quando la Storia bussa alla porta e entra in sala, l’oggettistica d’arredamento che trova può fare tutta la differenza del Mondo e nel Mondo ! Ad un apprezzabile popolo abituato ad obbedire, lavorare e farsi strumentalizzare dagli occidentali, così come è quello cinese, una finezza di questo genere potrebbe essergli sfuggita. Tanto peggio per loro, e spero che nel ‘loro’ non vi fossimo compresi pure noi.

FONTI PRINCIPALI

(Fonte 1)  https://www.bloomberg.com/news/articles/2020-03-13/chinese-official-pushes-conspiracy-theory-u-s-army-behind-virus

(Fonte 2)  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/nuccore/MN908947.3

(Fonte 3) https://twitter.com/zlj517?s=09

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