Musicoterapia, e il sé emotivo che si rivela

Alcamo (Tp) – Oggi in un mondo dove è molto difficile poter far sentire la propria voce agli altri, tutti noi cerchiamo il modo di esporci anche con metodi che all’apparenza potrebbero sembrare alternativi, tra questi c’è la musica; che nel caso di persone diversamente abili può avere lo scopo di ampliare le capacità relazionali, cognitive e sensoriali.

Per questo abbiamo conosciuto ad Alcamo, provincia di Trapani, il maestro Antonino Viola, insegnante di canto dell’Everybody Sings con sede a Bologna e, appunto, a Trapani.

Antonino attraverso il canto interagisce con i ragazzi e quest’ultimi mediante l’espressione artistica stimolano l’aspetto emotivo mirato alla comunicazione.

Antonino Viola, allora, da insegnante, dimmi, cosa ti ha portato ad interagire con persone con difficoltà?

Dopo aver terminato gli studi in didattica della voce presso la West London University, ho valutato l’aspetto del canto come espressione di sé stessi, cercando di portare alla luce ciò che si può celare nel nostro inconscio, così provando ad eliminare ogni sorta di blocco fisico e mentale. La mia conferma l’ho avuta dal percorso svolto con il mio primo allievo con sindrome di Down a cui ho proposto un percorso basato sui suoni uniti a ritmi e frequenze.

Possiamo allora parlare di Musicoterapia o terapia del suono? Come la definiresti e che benefici credi possa dare?           

Potrei definire questo percorso una didattica, che può permettere di annullare le proprie difficoltà in ambito personale e sociale, lavorando in questo caso con i suoni e più specificatamente con la voce.

Come si sviluppa questo percorso all’interno della tua scuola?                

Faccio cominciare il percorso con il dare ai ragazzi la possibilità di raccontarsi tramite uno strumento, che questo può essere a scelto tra la chitarra, il pianoforte o il flauto; successivamente cerco di far mettere in relazione la pratica dello strumento con il canto. Con la ritmica ed i suoni prodotti le lezioni stimolano la mente e la creatività e l’aspetto cognitivo.

Gli allievi della scuola Everybody Sings (foto di Everybody Sings)

Cosa miglioreresti di questo percorso?

Essendo un insegnante mi reputo molto metodico ed a volte tralascio quello che può essere l’aspetto ludico e ricreativo della situazione. Inoltre negli ultimi due anni, data la situazione sanitaria, è stato più difficoltoso far confrontare i ragazzi con realtà diverse dalla loro.

Il maestro A. Viola con un allieva (foto di Everybody Sings)

Dopo il covid credi che la Musicoterapia possa far bene a tutti? Come?                     

Si secondo me la Musicoterapia fa bene a tutti, perché può portarci a toccare con mano la nostra sfera emotiva e perciò abbatterebbe le ansie maturate in questi due anni. Favorirebbe il buon umore perché con l’ascolto musicale la frequenza cardiaca diminuisce e la saturazione aumenta, potrebbe portare a rievocare ricordi e sensazioni, facendo così rivivere delle esperienze che consentirebbero di evadere dalla realtà vissuta in questo periodo.

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