Antonio Ligabue, metà uomo e metà mostro per le comuni regole di bellezza. Antonio Ligabue, metà normale e metà pazzo per le comuni regole morali. Antonio Ligabue, rinchiuso in definizioni da antologie mediche, giudicato da manuali giuridici, ha rinchiuso il suo genio indiscusso e indiscutibile nelle tele, nelle tinte, nei tratti, nei contorni. Animali in caccia, in difesa, come lui. In caccia di stabilità, famiglia. In difesa della sua normale diversità. Volumi e forme conquistate con rabbia e con amore, dalla piattezza dell’ inconsapevolezza a una forma più definita. Gli autoritratti a dire sono qui anch’io, davanti a me, a non temere la mia paura. A usarla questa pazza follia. Perché sono io. Anche felice. Paesaggi innevati o fioriti. Verdi accesi e azzurri. Gente allegra. perché la pazzia è cosa folle come l’arte. Non dà scampo. Nella perfezione, nell’imperfezione, nella mostruosità. È sempre bella, è sempre energia. È sempre da vedere, cullare, tramandare, capire, assolvere. Antonio Ligabue e il suo genio del male di vivere e dell’imperfetto da sopportare. E l’arte esplode. Splendida, coinvolgente, la mostra su Antonio Ligabue, organizzata da “Arthemisia” a Palazzo Albergati a Bologna, sabato 21 settembre 2024.
Chiara Domeniconi