Draghi si dimette. Voto in autunno (2 ottobre 2022), la prima volta nella storia Repubblicana.

Mai si è votato in autunno, lo abbiamo fatto a giugno, maggio, aprile, marzo… il 24 febbraio nel 2013 e mai oltre il 26 giugno (nel 1983). 

Le ultime elezioni politiche autunnali risalgono al Regno d’Italia nel 1919. Dopo il primo voto con suffragio universale maschile del 26 ottobre 1913, si votò il 16 novembre 1919 e per la prima volta con una legge elettorale proporzionale.

Questa inaspettata crisi di governo ci prospetta una soluzione inedita per la nostra politica: il voto a fine settembre, ma forse la data più congeniale sarebbe il 2 ottobre, con la conseguenza di affrontare la campagna elettorale sotto gli ombrelloni. Davvero una novità, perché la Repubblica italiana ha sempre votato nella prima parte dell’anno, a cominciare dal 18 aprile 1948!

Sergio Mattarella, a questo punto, scioglierà le Camera il prima possibile e secondo la regola dei 70 giorni (art. 61 della Costituzione) si voterà, appunto, entro i primi di ottobre. E la data che rimbalza in queste ore sarebbe il 2 ottobre 2022, anche perché si consentirebbe ai partiti di presentare le liste a fine agosto (35 giorni dal voto).

Il voto in autunno ci farebbe tornare indietro di oltre un secolo (103 anni dopo), perché le ultime elezioni politiche autunnali risalgono al Regno d’Italia. Ma tornando ad oggi. Questa crisi inaspettata ci fa andare a votare in autunno per la prima volta nella nostra storia Repubblicana e chissà se finalmente, dopo la prima campagna elettorale agostana, avremo l’agognata stabilità nella prossima legislatura.

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