La Giunta comunale ha scelto il marchio della denominazione di origine comunale. Sarà lo stemma del Diamante – richiamo alla forma degli oltre 8.500 blocchi di marmo che compongono il bugnato di Palazzo Diamanti – il marchio della nuova Denominazione comunale di origine (Deco) di Ferrara, che ha ricevuto questa mattina il via libera dalla Giunta comunale.
Il Comune informa che saranno avviate le nuove candidature per coloro i quali vorranno registrare i prodotti agroalimentari che rappresenteranno il lavoro e le primizie del territorio ferrarese.
Per candidarsi basterà scrivere a commercio@pec.comune.fe.it, e le domande verranno vagliate dalla commissione di esperti, già nominata, composta dall’agronoma Gloria Minarelli, dal professore e chef Liborio Trotta e presieduta dall’assessore Angela Travagli.
Il Sindaco di Ferrara Alan Fabbri spiega che l’obiettivo del nuovo marchio sarà quello di rivalutare le nostre produzioni e l’unicità della materia realizzata e coltivata nel territorio. Insomma, un senso di orgoglio per l’agricoltura locale che ricorda anche la storia della zona ferrarese. Il brand Deco sarà un importante segno identificativo dei prodotti del territorio e ne connoterà la corrispondenza ad alti standard di lavorazione e qualità.
Per quanto concerne il simbolo che è stato scelto Travagli afferma che “rappresenta unicità e appartenenza, è un simbolo stilizzato ma che ha un grande valore identitario”.
Pertanto, ci si avvia alla conclusione del percorso verso la piena definizione del marchio: la riunione di Giunta di questa mattina, infatti, “segna due nuovi passi avanti: l’istituzione del registro ufficiale delle Deco e di quello delle iniziative, sagre e manifestazioni”.
Il primo registro conterrà la mappatura degli agro-alimentari tipici del territorio del Comune per i quali si è conclusa positivamente la procedura di iscrizione nel registro. Per quanto concerne il secondo registro esso accoglierà l’elenco ufficiale delle iniziative, sagre e manifestazioni riguardanti le attività nonché produzioni agroalimentari che, per le loro caratteristiche e l’interesse culturale correlato, siano meritevoli di supporto.