La cattività avignonese

Il papato avignonese detta anche cattività avignonese indica nella storia della chiesa cattolica e del papato il trasferimento della sede papale da Roma ad Avignone, città della Francia meridionale dal 1309 al 1377.

Tutto ciò avvenne in particolar modo a causa del burrascoso conflitto tra il papa Bonifacio VIII e il re di Francia, Filippo il bello e con il conclave tenutosi nel 1305 il re fece in modo di far eleggere un papa francese: Clemente V. nel 1309 con papa clemente la sede pontificia cambia da Roma ad Avignone anche perché Roma non era considerata più sicura per l’instabilità politica.

Tutti i pontefici dal 1309 al 1377 furono francesi e l’influenza della monarchia francese sul papato fu forte per tutto il papato avignonese.

I papi di Avignone furono Giovanni XXII, il quale condannava come eresia la dottrina di cristo povero e sperava di riprendere il controllo dell’Italia lanciando quasi una crociata, per cercare di far tonare Roma nelle mani del papato.

Il suo successore fu Benedetto XII, eletto papa nel 1334, il quale iniziò la costruzione del costoso palazzo dei papi ad Avignone e tentò anche lui di lanciare una crociata, senza riuscirci nel 1335; in questi anni la corte dei papi raggiungeva il massimo splendore.

Clemente VI, eletto nel 1342 e nel 1348 fu lui ad acquistare Avignone rendendola una proprietà del papato.

Innocenzo VI, papa dal 1352, tentò di far riappacificare Francia e Inghilterra senza però riuscirci nella fase finale della guerra dei cent’anni, ma il suo più grande merito fu incoronare nel 1355 a Roma il nuovo imperatore Carlo V ?

Infine Urbano V, papa dal 1362 tentò nel 1367 un primo ritorno da Avignone a Roma, ma durò poco. Infatti ad ottenere il definitivo ritorno a Roma del papato fu papa Gregorio XI nel 1377, in carica dal 1370, convinto una volta giunto li di risistemare la situazione creatasi, tra tutti i vari conflitti tra signorie e comuni, morì poi l’anno successivo e da allora non ci furono più papi di nazionalità francese.

Il suo successore Urbano VI fu eletto nel 1378, ma i cardinali francesi con l’intento di far tornare il papato ad Avignone eleggono un secondo papa, l’antipapa Clemente VII. Per quasi 40 anni si crearono due chiese dell’Europa: quella avignonese riconosciuta da Francia, Lorenza, Scozia e dai regni di Castiglia e quella romana appoggiata dagli stati italiani, Inghilterra e regni scandinavi.

Per tentare un superamento della crisi si convocò a Pisa nel 1409 un concilio che elesse come nuovo papa Alessandro V, ma i pontefici di Roma e di Avignone rifiutarono di abdicare. Così la chiesa convocò un concilio ecumenico, dove riunì tutti i vescovi cristiani per eleggere un pontefice al di sopra dei due schieramenti. Concilio convocato da Sigismondo da Lussemburgo a Costanza nel 1414. I papi Alessandro V e Urbano VI abdicarono nel 1415, quello avignonese fu deposto nel 1417, anno in cui l’assemblea elesse pontefice della chiesa universale Martino V.

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