di Alberto De Bernardi
Il messaggio della Segretaria del PD di Bologna è delirante. Riesce in un testo privo di senso a non nominare né l’Ucraina, cioè la vittima di una guerra di aggressione di uno stato criminale, né l’aggressore. La Russia del dittatore Putin. Fuori da questo contesto la parola pace non vuole dire nulla.
Ma ci sarà qualcuno nel PD che chiederà conto a una dirigente di posizioni che definire filoputiniane è un eufemismo?
Oppure nel PD ormai non c’è più nessuno?
In allegato il testo:
Partito Democratico di Bologna
Il Partito Democratico di Bologna sarà nelle piazze in cui si chiede la #pace.
Ci saremo con uno spirito autentico, senza voler “mettere cappelli” o “bandierine”.
Già lo scorso febbraio, con la prima manifestazione in Piazza Maggiore promossa dal Portico della Pace , ho voluto che questo concetto fosse inserito in un ODG votato da tutta la Direzione del PD Bologna. Abbiamo riempito la nostra Festa de L’Unità a parco Nord di bandiere della Pace e ne abbiamo parlato in campagna elettorale, anche alla chiusura in Piazza San Francesco.
A livello nazionale il PD deve impegnarsi maggiormente per la fine del conflitto, per la costruzione della pace, per riaprire i canali e ritrovare le condizioni politiche e diplomatiche che portino alla fine del conflitto armato.
La guerra deve farci paura, così come la sua escalation; sento parlare con troppa facilità e leggerezza di possibile uso di armi nucleari.
In Parlamento, in Europa, nella società, tutto il PD si mobiliti non solo per chiedere ma per costruire la pace.