Era nell’aria da giorni, forse settimane, e in queste ore è diventata realtà. La Fortitudo Lavoropiú Bologna ha ufficialmente sollevato Meo Sacchetti dall’incarico di allenatore della prima squadra biancoblú.
Il Coach della Nazionale paga caro il clamoroso avvio negativo di stagione, con la Effe che si ritrova in fondo alla classifica con appena una vittoria in dieci partite.
Una squadra mai entrata nel vivo del gioco, una difesa in costante difficoltà e poco reattiva sotto canestro, un attacco spesso confuso, forzato e poco cinico.
Le grandi premesse di agosto non sono state rispettate dai giocatori, più criticati che acclamati, per un rendimento inspiegabile e troppo altalenante.
Gia da qualche settimana i tifosi chiedevano grandi cambiamenti, un nuovo spirito, una maggiore grinta, voracità, passione, voglia: tutti elementi che da sempre hanno contraddistinto il mondo biancoblú.
Quando i risultati latitano , è più facile imputare e sacrificare un allenatore che dieci giocatori. Così è stato anche con Sacchetti.
Forse mai davvero nel cuore dei tifosi, forse mai ben voluto da alcuni elementi del roster.
Qualcuno ebbe già dei precedenti con l’ormai ex allenatore della Effe, qualcun’altro si era scontrato in tempi non sospetti, altri ancora non erano riusciti ad entrare nello scacchiere.
Per una tifoseria come quella della Fortitudo, non è sufficiente portare un nome importante se poi in panchina manca personalità e foga. Forse l’errore più grande non è stato l’arrivo di Sacchetti, bensì l’addio ad Antimo Martino.
Intanto la società ha deciso di affidare l’incarico vacante a Luca Dalmonte, che già dal 1993 al 1998 aveva ricoperto il ruolo di vice allenatore della Effe. Dalmonte debutterà sulla panchina della Fortitudo già Sabato 12 Dicembre nella trasferta di Pesaro. Ora bisogna rialzarsi in fretta, prima che sia troppo tardi.
A cura di Roberto Giusti